Nicola Piovani nasce a Roma il 26 maggio del 1946. Allievo del compositore greco Manos Hadjikakis, inizia la sua carriera nel 1969 componendo le musiche per il film di Silvano Agosti "Il segreto" e continuando a collaborare a lungo con lo stesso autore. Incontra Marco Bellocchio nel 1970: con il regista collabora inizialmente per "Nel nome del padre", al quale seguono i lungometraggi "Sbatti il mostro in prima pagina", "Marcia trionfale", "Il gabbiano", "Salto nel vuoto", fino alla colonna sonora per "Gli occhi, la bocca", del 1982. Negli anni '70 la sua musica accompagna poi il film di molti autori italiani, come Mario Monicelli (per "Il marchese del Grillo" e "Speriamo che sia Femmina"), Giuseppe Tornatore, Sergio Citti, Gianfranco Mingozzi, Peter del Monte, Daniele Lucchetti, Antonio Albanese, Fabio Carpi, Damiano Damiani.
Nel 1981 inizia a scrivere per i film e gli sceneggiati dei fratelli Taviani, in particolare per "La notte di San Lorenzo", "Kaos", "Good morning Babilonia", "Il sole anche di notte", "Fiorile", "Tu ridi". Gli anni '80 sono però segnati anche da altri due incontri cinematografici importanti: quelli con Federico Fellini, per il quale firma le musiche degli ultimi film "Ginger e Fred", "Intervista" e "La voce della Luna" e con Nanni Moretti ("La messa è finita", "Palombella rossa", "Caro Diario" e "La stanza del Figlio"). L'attività di Piovani è intensa anche all'estero, grazie agli incontri e ai progetti realizzati insieme a cineasti come Bigas Luna, Joe Stelling, John Irving, Ben Von Verbong, Maria Luisa Bemberg, Sergei Bodrov, John Harrison. Gli ultimi anni sono contraddistinti da un'intensa collaborazione con Roberto Benigni e lo sceneggiatore Vincenzo Cerami, che sfociano nella realizzazione della celebre partitura per "La vita è bella", vincitrice nel 1999 dell'Oscar come migliore colonna sonora e nominata ai Grammy Awards del 2000. Parallelamente al suo impegno per il cinema Nicola Piovani si dedica assiduamente anche al teatro, facendo da autore alle musiche della commedia musicale "I sette re di Roma" di Luigi Magni, andata in scena al Teatro Sistina di Roma nel 1989 per la regia di Pietro Garinei. Continua a dedicarsi a questa arte anche conseguentemente alla passione che lo accomuna a Vincenzo Cerami, con il quale decide di fondare la Compagnia della Luna, con la quale il poeta e il musicista ideano e portano in scena "La cantata del fiore" (1988), "La cantata del buffo" (1990), "Il Signor Novecento" (1992), "Canti di scena" (1993), "Romanzo musicale" (1998) e "La pietà". Piovani è anche autore di musica da camera, come il trio "Il demone meschino", "La ballata epica" per flauto e pianoforte, il quartetto per sassofoni "L'assassino", e "Canto senza parole per Vittorio Gassman" per violino e pianoforte. Si accosta alla sua opera anche un repertorio piuttosto vasto di canzoni, come quelle scritte per Fabrizio de André, per Roberto Benigni e per Noa ("Beautiful that way").
LE ANTEPRIME
Arco, Parco Arciducale _ ore 21.00
La musica di Piovani al cinema
8 agosto 2018
A CASA TUTTI BENE di Gabriele Muccino (ingresso euro 5, minorenni euro 3. In collaborazione con Noi Oratorio Arco).
22 agosto 2018
GINGER E FRED di Federico Fellini con presentazione introduttiva a cura di Ludovico Maillet e Guido Trebo (ingresso gratuito - in caso di pioggia Auditorium di Palazzo dei Panni)
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Alessandro Lanzoni, Piano
Luca Pasqual, Violoncello
Marco Angius. Direttore
The Armed Man: A Mass for Peace è stata commissionata a sir Karl Jenkins per l’arrivo del nuovo Millennio dal Royal Armouries Museum di Leeds, al tempo diretto da Guy Wilson, il quale, a risultato concluso, ebbe modo di dire “Jenkins ha risposto all‘incarico componendo la musica più straordinaria, varia, accessibile, appropriata e cantabile che abbraccia il mondo intero e la gamma completa delle emozioni che gli argomenti della guerra e della pace evocano”. Nell’opera – sia per le musiche che per i testi – Jenkins ha voluto condensare differenti culture ed esperienze tragiche, poemi e letteratura di mondi diversi, che tutti insieme dimostrano che l’auspicio più condiviso dall’umanità – e purtroppo il più disatteso – è quello della pace.
Questa la testimonianza di sir Karl Jenkins in merito alla sua composizione:
“Mentre componevo, era in corso la guerra in Kossovo. Mi veniva ricordato quotidianamente l’orrore di tale conflitto e così ho dedicato queto lavoro alle vittime del Kossovo. Pochi anni dopo ho visitato un orfanotrofio a Pristina, la capitale del Kossovo. C’era un legame con una rappresentazione di The Armed Man nel Regno unito. E’ stata l’unica e sola volta in cui sono stato in contatto con una zona di guerra in epoca recente. Era ancora occupata dalle forze ONU (perlo più Scandinavi) . Una esperienza profondamente emozionante, ho anche visitato diverse famiglie che vivevano in assoluta povertà e temevano l’inverno imminente. Mi ha ricordato, una volta in più e direttamente, la futilità e l’effetto devastante di un conflitto armato.”
The Armed Man: A Mass for Peace was commissioned to sir Kar Jenkins for the Millennium celebration by the Royal Armouries Museum in Leeds, at that time directed by Guy Wilson; Wilson said, at ending of the work, that Jenkins answered to the commission, composing the most extraordinary, various, comprehensible, appropriate and cantabile music, embracing the whole world and every emotion evocated by such themes as peace and war.
In this opera – both for music and texts – Jenkis seemed to concentrate different cultures and the most tragic experiences: poems and literature from several worlds, demonstrating that the most shared – and, unfortunately, the most neglected - humanity’s wish is peace.
That is the report of Karl Jenkins concerning his composition:
”During the composition process, the tragedy of Kosovo was unfolding. I was thus reminded daily of the horror of such conflict and so I dedicated this work to the victims of Kosovo. A few years later I visited an orphanage in Pristina, the capital city of Kosovo. This was in conjunction with an Armed Man performance in the UK. It is the one and only time that I have been to what had recently been a war zone. It was still occupied by UN forces (mainly Scandinavian). A deeply emotional experience, I also visited some families, living in abject poverty and dreading the coming winter. I was reminded, once again and at first hand, the futility and resulting devastation of armed conflict.”
Approfondimenti / in-depth
05/08/2016:
MONDI CONTRAPPOSTI.
STORIA E CONTEMPORANEITA’ DEL CONFLITTO FRA ORIENTE E OCCIDENTE
10/08/2016:
L’HOMME ARME' DI GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA ESEGUITA DA PRAECLARA LUX ENSEMBLE
13/08/2016:
IL MAESTRO
Conferenza stampa aperta al pubblico con Karl Jenkins
L'evento / the event
14/08/2016:
KARL JENKINS | THE ARMED MAN: A MASS FOR PEACE